La Cattedrale di Altamura

La città di Altamura fu rifondata, dopo un lungo periodo di abbandono, dall'imperatore Federico II nella prima metà del XIII secolo. In questo stesso periodo, probabilmente tra il 1232 ed il 1254, fu eretta, per volere dello stesso imperatore, anche la cattedrale dedicata all’Assunta. Federico la edificò come cappella palatina, e dunque con privilegi di esenzione da qualsiasi giurisdizione che non fosse quella del sovrano. I successivi sovrani confermarono questi privilegi fino al 1929, quando, in seguito ai Patti Lateranensi, per la prima volta un papa di Roma poté nominare il vescovo della cattedrale.

 
Una iscrizione in caratteri gotici nella cosiddetta Porta Angioina sul fianco destro della chiesa ricorda che, a causa di una sciagura non precisata, forse un terremoto, la cattedrale dovette essere in parte ricostruita nel 1316 con l’aiuto di maestranze bitontine durante il regno di Roberto d'Angiò.
 
Altra data importante per la storia dell’edificio è il 1485, anno in cui la chiesa fu elevata al rango di Insigne Collegiata. Ciò comportò l’aumento del numero dei sacerdoti che officiavano nella cattedrale e dunque la necessità di aumentare lo spazio della zona del presbiterio e del coro. Si discute tra studiosi e storici sulla presunta inversione dell’orientamento della chiesa attuata nel Cinquecento per conseguire una maggior profondità del coro: alcuni sostengono che l’intera facciata, con portale e rosone, fu smontata e riposizionata dov’è ora; altri invece sostengono l’impossibilità di tale operazione e dunque affermano che l’attuale prospetto conserva una fisionomia molto vicina all’originale federiciano.[1]
 
Nel XVI secolo, al campanile già esistente, se ne aggiunge uno simmetrico; in seguito vengono allungati ed ultimati con l’aggiunta di due celle campanarie nel XVIII secolo. Sempre al Settecento risale la ricca decorazione degli altari laterali e l’altare maggiore (1793). Invece è frutto del lavoro di ammodernamento realizzato tra il 1850 ed il 1860 dall’architetto Travaglini la decorazione in stile neogotico che riguarda tutta la chiesa (navata centrale e navate laterali) in bicromia alternata ai dorati e agli stucchi.
 

ESTERNO

La facciata della cattedrale è caratterizzata dai due alti campanili a tre ordini (il primo romanico) raccordati tra loro da una loggetta balaustrata sovrastata da un timpano; dalla piccola loggia si affaccia una statua della Vergine Immacolata, mentre le statue dei Santi Pietro e Paolo si trovano ai lati sul timpano.

Sotto la loggetta è il rosone del Trecento, autentico capolavoro della scultura pugliese, con una raggiera a 15 raggi ed al centro il bassorilievo raffigurante l’Agnus Dei. Sulla sinistra del rosone si trovano murati tre stemmi: quello centrale, il più grande, è quello dell’imperatore asburgico Carlo V. Gli altri due stemmi sono di Pietro da Toledo e dell’arciprete Salazar, a cui si devono i lavori di ristrutturazione ed ampliamento del Cinquecento. Ancora più a sinistra è una splendida bifora con raffinati decori di ascendenza orientale, espressioni del linguaggio del gotico federiciano.

La facciata culmina con il portale quattrocentesco, racchiuso all’interno di un protiro sporgente sostenuto da due colonne appoggiate su due leoni (del 1533), e terminante in un timpano, al centro del quale si trovano due stemmi, quello degli Angiò di Napoli e quello dei principi di Taranto e signori di Altamura: questi permettono di datare il portale tra il 1356 ed il 1374. Il portale è un vero trionfo di decorazioni e sculture, con soggetti biblici: nella lunetta è raffigurata la Vergine in trono con Bambino e due angeli; nell’architrave è raffigurata l’Ultima cena; negli archi sono scolpite 22 scene evangeliche della vita di Gesù, dall’Annunciazione alla Pentecoste.
 

INTERNO

La basilica è a tre navate, suddivise da colonne e pilastri, con matroneo e transetto. Il ricco soffitto ligneo è decorato con stucchi d'oro. La navata centrale termina con l'imponente altare maggiore settecentesco, iniziato dal marmorario Ghetti nel 1736 ed ultimato nel 1793. La pala d’altare è di Leonardo Castellano e raffigura la Vergine Assunta (1546). Il presbiterio è poi arricchito da uno sfarzoso coro in legno di noce datato 1543, di impronta manierista; dall’ambone in pietra, con scolpite scene della vita di Gesù; e da un pulpito ligneo anch’esso del Cinquecento.
La chiesa conserva inoltre un pregiato e bellissimo Presepe in pietra policroma del 1587; e una tela di Domenico Morelli raffigurante la Conversione di San Paolo (1876).
 
 

COSTRUZIONE 1232

La chiesa costruita da Federico II non era precisamente come la vediamo oggi: l'entrata era situata dalla parte opposta all'attuale con il grandioso portale al centro e le due porte laterali. Nella parte opposta (attuale facciata) era situato l'abside; la bifora (attualmente situata sull'arco del duomo) stava al posto attuale del rosone; l'unica torre campanaria, quella di destra, era mozza, senza il terzo piano e la cupola. Alla cosruzione federiciana sono da attribuire ancora i matronei, le 12 trifore del matroneo che da' sulla piazza, i sottostanti 7 arconi che costituivano il porticato, le 8 trifore che danno sull'arco del Duomo e su via Candiota (4 di esse furono murate in seguito), tutti i capitelli delle colonne, le due bifore che ora si trovano internamente ma che anticamente abbellivano la facciata. 
 

RICOSTRUZIONE 1316

Caduti gli Svevi (1266), il Regno di Sicilia passo' agli Angioini. Il 29 Gennaio 1316 una tristissima sciagura, forse un terremoto, si abbatte' sulla Catterdale facendola crollare in parte. Fu questa una sciagura forse aggravata anche dalla mano dell'uomo. Siamo indotti a supporre che il crollo della Cattedralefosse sfruttato dagli Angioini per Cancellare l'orma del grande Svevo, loro nemico giurato; e cio' e' da credersi, dato che l'inumano odio nutritodai sovrani francesi li porto' a commettere atti infami e sacrileghi, come quelli che commisero nella cripta della cattedrale di Andria, dove profanarono i mausolei che Federico II aveva fatto innalzare per seppellirvi le sue defunti mogli.
Nel 1316 per ordine di Roberto d'Angio', ma a spese degli altamurani, la chiesa fu rialzata dai figli di un certo Consiglio di Bitonto, come si rileva da una lapide appostavi per ricordare l'avvenimento, murata sulla porta settentrionale della Chiesa, aperta in quell'anno e nota come Porta Angioina. 
 

AMPLIAMENTO 1485

Nel 1485 l'arciprete Francesco Rossi ottenne dal Pontefice Innocenzo VIII il beneficio di elevare la chiesa di Altamura da Parrocchiale a "Collegiata insigne". La Chiesa necessitava, quindi, di un ampliamento che fu iniziato nello stesso 1485. Alla morte di Rossi fu nominato arciprete Niccolo' Sapio al quale fu attribuita la piu' ardua impresa mai verificatasi dalla costruzione della Chiesa. Si riteneva che egli avesse fatto spostare, pezzo per pezzo, la facciata originaria dalla parte occidentale, ove Federico II l'aveva collocata, alla parte orientale ove attualmente si trova e smontare il meraviglioso portale che colloco' sulla nuova facciata. Sapio termino' internamente la parte aggiunta costruendo il nuovo presbiterio ove situare gli stalli del coro in noce. L'opera di rifacimento non fu da lui interamente completata per il sopraggiungere della morte che lo colse nel 1548. Gli successe l'arciprete Salazar che, osteggiato nella sua legittima presa di possesso dell'Arcipretura dal Clero e dal popolo altamurano, fu costretto ad istallarsi con la forza, abbattendo la porta della Chiesa che gli era stata prepotentemente chiusa. Egli fece costruire l'altra torre campanaria (quella verso l'attuale Arco del Duomo), senza il terzo piano e la cupola, in simmetria con l'altra gia' esistente e fece rifare la porta che i sui uomini avevano abbattuto.