Festival della tosatura della pecora di Altamura

Si apre con il "Festival della tosatura" il programma di oggi di Itineramurgia. Appuntamento alle 9 in piazza resistenza con l'associazione Progettalmente e i circoli didattici di Altamura.

Alle ore 15,30 presso la Sala Tommaso Fiore si terrà la prima conferenza nazionale sul "Germoplasma mediterraneo autoctono elemento d'identità e valorizzazione territoriale". L'incontro è organizzato in collaborazione con Slow Food condotta delle Murge.Condurrà il dibattito Luciano Pignataro (giornalista e scrittore).Seguirenno gli interventi programmati di Mario Stacca (sindaco di Altamura), Pietro Pepe (presidente emerito Consiglio regionale), Michele Poligneri (presidente Slow Food condotta delle Murge), Oscar Farinetti (presidente Eatly), Franco Stasolla (centro studi "Lino lala lenticchia"), Giuseppe Achille (dirigente II SS Denora). Ci sarà inoltre la partecipazione straordinaria del conduttore televisivo Gianni Ippoliti.Attualmente collabora alla trasmissione di Rai 1 "Unomattina in famiglia" dove cura una rassegna stampa parodiaca di periodici che si occupano di gossip, con la trasmissione televisiva di Rai Movie "Drugstore", dove raccoglie le opinioni della gente comune in uscita dalle sale cinematografiche, e con la trasmissione di Rai 1 "Le amiche del sabato" dove fa il critico del gossip.

CARATTERISTICHE E STORIA DELLA "PECORA ALTAMURANA"

Pecora a triplice attitudine, lana,latte,carne.

Sin dai tempi antichi il territorio murgiano era ricco di greggi ovine e caprine allevati con il metodo del pascolo brado a causa della estrema rocciosità dei luoghi e della scarsa fertilità del suolo. La pecora Altamurana, conosciuta anche con il nome di pecora moscia, razza autoctona molto rustica, si è adattata a questi ambienti nel corso dei secoli. Si ritiene derivi dalla razza asiatica o siriana ed è riconoscibile grazie al vello bianco e alla testa allungata; l’Altamurana è una pecora di taglia media a triplice attitudine (latte, lana, carne) molto utilizzata in passato per le produzioni casearie mentre, negli ultimi decenni, è stata selezionata prevalentemente per la carne, in particolare per realizzare incroci con razze più produttive, come la comisana e la leccese. L’Altamurana è particolarmente resistente alle punture di zecche e quindi non si ammala di piroplasmosi, una malattia che porta in breve tempo alla morte le pecore colpite. Il declino dell’uso della lana ovina per la produzione di materassi, l’abigeato, la mancanza di manodopera disposta a svolgere il duro lavoro di pastore, il passaggio, grazie alla meccanizzazione, a forme di agricoltura a maggior reddito, hanno determinato nell’ultimo cinquantennio il declino dell’allevamento ovi-caprino sulla Murgia. In particolare modo la scomparsa della razza Altamurana è stata determinata dalla minore dimensione degli agnelli alla nascita e dalla minore velocità di crescita rispetto alle altre razze pugliesi; inoltre l’Altamurana è caratterizzata dal generare un solo agnello per parto e produrre una scarsa quantità di latte. Negli anni '80 dello scorso secolo nel territorio murgiano erano presenti circa 190.000 capi di Altamurana mentre, dalle ultime stime risalenti al 2000, risultano allevati circa 400 capi, di cui solo 170 iscritti al libro genealogico, e quindi di pura razza Altamurana.