Storia

cattedrale02L'area su cui sorge l'attuale Altamura fu abitata sin dai tempi più remoti, come è stato dimostrato dal ritrovamento dell'Uomo di Altamura e da testimonianze più tardive come l'insediamento La Croce e la necropoli risalenti all'Età del Bronzo.
Il primo insediamento di Altamura fu creato con il nome di Altilia (da una mitica regina di nome Althea o da Alter Ilium), ovvero "l'altra Troia": una leggenda narra che, mentre Enea proseguiva verso il Lazio, Antello, uno dei suoi uomini, si sarebbe fermato su un colle delle Murge e vi avrebbe fondato l'attuale città.
Verso la fine del V secolo a.C., la città fu dotata di una cinta muraria da cui deriva il suo attuale nome: le Mura Megalitiche, testimonianza della necessità di difendersi dai nemici provenienti sia dal mare (Taranto) che dai monti (Lucania).

Fu solo nel Medioevo che la città riacquistò una certa importanza, e ciò grazie all'imperatore Federico II di Svevia.
Dopo la rifondazione, la ripopolò, portando varie popolazioni della contea di Gravina, tra cui maggior parte gravinesi, ma anche bitettesi, torittesi e grumesi, e la chiamò Altamura, utilizzando un toponimo preesistente, dovuto alla presenza delle mura megalitiche. Ordinò la costruzione della grande Cattedrale (1232), destinata a divenire uno dei più venerati santuari in terra di Puglia.
Rinata la città, si svuotarono lentamente i villaggi sparsi nelle campagne dove la gente si era rifugiata nei secoli bui della storia di Altamura, così ricrebbe velocemente e si arricchì in breve tempo.
Il territorio di Altamura fu feudo di varie famiglie nobiliari, in particolare degli Orsini del Balzo e dei Farnese (1538-1734), questi ultimi committenti della costruzione di numerosi palazzi e chiese. Nel 1648 l'insurrezione di Masaniello a Napoli coinvolse molte altre città del regno in un moto contro la feudalità, tra cui Altamura, che si era opposta con decisione ai tentativi di riconquista da parte di Giangirolamo II Acquaviva d'Aragona, il potente conte di Conversano.

Nel 1799 la città si ribellò contro il governo borbonico: la rivolta, conosciuta come la Rivoluzione di Altamura, fu alla fine repressa due giorni più tardi e la città saccheggiata dalle truppe di Fabrizio Ruffo. In epoca napoleonica invece l'università fu definitivamente chiusa (1811).
Lo spirito rivoluzionario si fece sentire anche nel Risorgimento (XIX sec.) tanto da fare di Altamura, la sede del Comitato Insurrezionale Barese e, dopo l'Unità del 1860, fu la sede del primo capoluogo provvisorio della Puglia. E da allora che ebbe il nome "Leonessa di Puglia" per il coraggio dimostrato durante la ribellione contro i borboni.